L’Arte del Tarocco - l’Arte dei Tarocchi

8 - Significato degli Arcani

di Alejandro Jodorowsky

L’ARTE DEL TAROCCO

di Alejandro Jodorowsky

copyright © Alejandro Jodorowsky

SIGNIFICATO DEGLI ARCANI

Ci sono carte che attirano di più l’attenzione rispetto ad altre. Alcune appaiono come “positive”, altre come “sgradevoli”, una terza categoria infine, meno numerosa, produce un effetto di terrore infantile.L’indifferenza è impossibile. Il controllo dei Tarocchi si ottiene quando le carte non sono più né sgradevoli, né mute. Finché non si stabilisce uno stretto contatto con ogni ARCANO, una relazione d’AMORE, non si può pretendere di conoscere questo Gioco di carte. È per questo che occorre osservare ogni lama, dettaglio dopo dettaglio. Ad ogni passo emergeranno”misteri”…

Perché il pomo di Adamo dell’IMPERATRICE è così sviluppato? Perché quest’”uovo” attaccato con due lacci gialli intrecciati sotto i piedi del personaggio del MONDO?Perché il pollice della mano del PAPA è così grande e finisce per mescolarsi alla materia stessa della croce? Perché la FORZA ha la testa separata dal corpo da un tratto, cosa che ne edulcora la realtà? Perché questa “mezzaluna”, sulla nuca dell’ EREMITA? Perché la brocca tenuta dalla mano sinistra del personaggio della STELLA tocca il tallone della sua gamba difforme, si sostiene sul suo sesso mentre “l’acqua” versata tocca il tallone dell’altro piede, mentre la brocca tenuta nella sua mano destra tocca il ginocchio e versa il liquido vicino alla punta dell’altro piede?Perché l’animale giallo della RUOTA DI FORTUNA possiede orecchie avvolte da un nastro ed una coda staccata? Perché, nella LUNA, l’animale blu vicino alla torre merlata ha la coda innalzata e l’altra - vicino alla torre coperta - sembra leccare l’ultima “goccia” - una coda che cade? Perché, nella bilancia della GIUSTIZIA, il piatto di sinistra è più grande di quello di destra? Perché il bastone del MATTO si inserisce in una pianta? Perché il personaggio che si trova nel rettangolo giallo del GIUDIZIO tocca con il suo gomito quello della donna? Perché porta tra le scapole una piccola scala a 9 tratti? Perché il braccio sinistro del personaggio del CARRO sembra tenuto da una fune? Perché il personaggio a sinistra del SOLE è fermo su una piccola collina? Etc.

In questa fase delle proprie indagini, il ricercatore dovrà essere molto prudente. La caratteristica della lingua onirica è di essere ambigua. I disegni sono realizzati in modo tale che l’intelletto proietterà immediatamente su di loro una definizione, proverà a racchiuderli in concetti. Questa definizione sarà un ritratto: CIO’ CHE VEDIAMO NEI TAROCCHI DI MARSIGLIA È CIO’ CHE SIAMO AL MOMENTO PRECISO DELLA NOSTRA LETTURA.

È per questo che è necessaria una grande attenzione, per non cadere nella trappola che consiste nel credere che ciò che il simbolo rappresenta è ciò che si “vede”. Il ricercatore deve superare la sua visione personale per arricchirla. Se gli sembra che l’IMPERATORE batta sul suo tallone l’ala dell’aquila e che sieda su di essa impedendole così di prendere il volo, deve costringersi a vedere il personaggio pieno di bontà, che aiuta anche l’animale a evolversi… Può darsi che l’aquila sostenga il trono per impedire a quest’ultimo di cadere nell’abisso. Può darsi che il personaggio più potente sia l’uccello mentre l’imperatore trae la sua forza vitale dal suo tallone…

Gli Arcani sono come dei camaleonti. Fermandosi su una roccia, l’animale, senza perdere la sua forma ne acquisisce il colore. Gli Arcani variano a seconda che siano posti a contatto di personaggi d’età, di sesso, di carattere diversi. Variano con le ore, le stagioni, gli eventi, poiché sono specchi. Non sono né questo né quello. Sono questo e quello o sono soltanto questo e quello e viceversa. SONO! E quando si tirano i Tarocchi, prendono bruscamente un senso essendo questo, posto in relazione con altre carte e con colui che tira i Tarocchi.

Ogni Arcano dovrà essere interpretato nel modo più negativo possibile per, poco a poco, arrivare alla sua esaltazione. Il CARRO, ad esempio, va dall’immobilità, dalla pigrizia, dalla cattività nella materia, dall’impotenza fino al trionfo dello spirito, della vita, della coscienza cosmica di Dio che agisce. A prima vista, il MATTO rappresenta la demenza e l’ ARCANO XIII la distruzione. Per conoscere i Tarocchi, occorre attraversare la pazzia e la morte.

La tappa seguente consisterà nell’inocularsi le carte, praticare su di sé ed in sé una vera iniezione.

Gli Arcani già memorizzati e carichi di significato dovranno allora vivere nel nostro spirito. Gli occhi chiusi e concentrati, vediamo avvicinarsi il Matto con il quale stabiliremo una relazione, parlargli, ballare con lui, ascoltarlo. Mostrerà ciò che nasconde nella sua bisaccia, come possono suonare i suoi campanelli, quale relazione ha con il suo animale…

Poco a poco ci fonderemo in lui e diventeremo il Matto: dalla pazzia passeremo alla creazione dell’universo; cadremo per sciocchezze in abissi e gireremo attorno al nostro bastone come l’energia cosmica. La sfera rossa che si trova sul bordo del nostro berretto ci trasmetterà la sua energia, sarà la nostra anima. Avremo istinti distruttivi, discenderemo nel caos, genereremo il Verbo…etc.

Ogni Arcano sarà vissuto, visto da lontano, da vicino, viaggerà all’interno del nostro sangue, cambiando significato a seconda degli organi visitati per crescere in seguito fino a divenire cosmico. Lo percorreremo all’esterno e all’interno, lo partoriremo, lo possederemo, ci possederà, sarà nostro padre e nostra madre, ci porterà dall’oscurità alla luce, dall’umano al divino, dall’orrore alla bellezza… La CASA DIO sarà Dio e Demone e come Dante vi entreremo e visiteremo i suoi cerchi successivi di Paradiso e d’Inferno.

Poco a poco, faremo vivere gli Arcani nel nostro spirito come un’assemblea di entità.

Faremo esercizi parlando come le carte dei Tarocchi. Cosa dice il BATELEUR? COSA DICE LA TEMPERANZA, LA RUOTA DI FORTUNA?

Quindi ci muoveremo come gli Arcani e saremo capaci di interpretare musicalmente e di ballare ogni carta.

Infine, ci serviremo degli Arcani come chiavi per altre discipline. I Tarocchi organizzeranno le nostre conoscenze alchemiche, grafologiche, cabalistiche, numerologiche. Sapremo riconoscerli nei vangeli, nell’arte gotica, nel Taoismo, nella filosofia indù, nel misticismo islamico, nel gioco degli scacchi. Ci permetteranno di comprendere i sogni, gli scritti enigmatici. Ci permetteranno di entrare nel mondo dell’Archeologia, della Poesia, della Psicanalisi, della Genetica, della Botanica, dell’Architettura Sacra. Potremo interpretare rituali magici, comprendere la lingua dei simboli… E per terminare, possederemo, senza mai cessare di apprendere da loro, l’ARTE DI LEGGERE i TAROCCHI.

Gli ARCANI possono acquisire significati multipli. “La negatività” o “la positività” della carta non ha nulla a che vedere con il fatto che sia posta dritta o al rovescio. OCCORRE CAPIRE CHE I TAROCCHI SONO UNA LINGUA E CHE GLI ARCANI SONO UN ABECEDARIO. SECONDO LE LORO DISPOSIZIONI, LE CARTE TRASMETTONO MESSAGGI DIVERSI. Tirando i Tarocchi, gli ARCANI possono evolvere ed acquisire non soltanto due significati (dritto, rovescio) ma anche altri 360, in funzione dell’angolo secondo il quale si osservano. Una carta cambierà a seconda che la si disponga orizzontalmente, diagonalmente, verticalmente, vicino ad un’altra, su un’altra, sotto un’altra, incrociata con un’altra, chiusa in un cerchio, in un quadrato, vicino ad un angolo, etc. Cambierà senso secondo il dettaglio, il colore o il disegno che attira l’attenzione in quel momento. Assumerà età distinte, cambierà sesso, diventerà sensazioni, desideri o idee. Gli ARCANI non sono oggetti chiusi alle definizioni chiuse ma delle strutture aperte immediatamente portatrici di contraddizioni fertili.

L’ARTE DEL TAROCCO

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